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Ortes seværdigheder |
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Om Orte
Centro della Valle del Tevere, situato
su di un'alta rupe tufacea, quest'ultima appare
circondata a Nord ed a Est da un'ansa del fiume Tevere,
e a Sud dal solco del suo affluente torrente Rio
Paranza.
L'abitato centro storico ha una struttura compatta a
pianta ellittica, adattata alla forma del colle: le
case periferiche si impiantano direttamente sul ciglio
delle pareti a picco che appaiono perforate a varie
altezze da antiche abitazioni scavate nella roccia
tufacea.
Per la sua posizione all'incrocio delle strade che
risalgono la valle del Tevere con la strada
trasversale proveniente da Viterbo, che qui varca il
fiume inoltrandosi nell'Umbria, Orte può essere
considerato un importante nodo stradale e ferroviario.
In corrispondenza dello scalo ferroviario, si è
formato in epoca più recente il centro di Orte Scalo.
Un po' di storia ortana
Conosciuta dai più come
nodo ferroviario e stradale, Orte riserva sempre una
gradita sorpresa al turista che si allontana (di poco)
dagli itinerari più comuni. Essa offre, anche al
visitatore frettoloso, un centro storico ricco di
memoria, che rivela ancora i lustri del passato e che
conserva una notevole quantità di opere d'arte, in una
cornice verde e suggestiva quale la media valle del
Tevere, poco corrotta nonostante l'intenso pulsare di
vita. Tutto questo non si trova ad Orte per caso. Una
storia millenaria ha prodotto e custodito gelosamente
un tale patrimonio.
Gli Etruschi l'hanno
abitata dal VI secolo, lasciando nelle necropoli corredi
ora conservati nei Musei Vaticani.Virgilio canta
nell'Eneide l'intervento delle hortinae classes (flotte
o eserciti ortani) contro Enea. Roma, che ha qui, nelle
due battaglie del lago Vadimone (309 e 283 a. C.) lo
scontro decisivo con gli Etruschi, la eleva a municipio
agli inizi del I secolo a. C. Il territorio è
disseminato di ville e fattorie, che beneficiano del
transito per Orte della Via Amerina (sotto l'Arco di
Porticata) e dell'importante porto fluviale del
Castellum Amerinum (Seripola), potenziato in età
agustea. L'affermarsi del Cristianesimo, con
l'elevazione a sede vescovile agli inizi del VII secolo,
e l'aggiunta di fortificazioni ad opera dei Bizantini,
sono alcuni dei segni che si colgono, nell'Alto
Medioevo, della crescita di Orte in ambito tiberino.
Dopo essere stata a lungo contesa dai Longobardi, per
assicurarsi il controllo delle strade principali di
collegamento tra Roma e Ravenna, conosce un ulteriore
sviluppo nella metà del IX secolo, con la fondazione di
una seconda cattedrale (poi S. Maria Assunta) ed il
potenziamento delle mura.
Occupata dagli Arabi e
riconquistata nel 914, intensifica nel X ed XI secolo il
proprio controllo sul fiume, contendendone il primato ad
Amelia, a Narni e all'abbazia di Farfa. Qui comincia il
periodo più florido della città, che accresce la sua
superficie con lo sviluppo di borghi suburbani ed
ingloba intorno al 1150 il ponte sul fiume. Nel 1330
conta 5.000 abitanti, rispetto a Roma che ne ha 35.000
mentre Siena, Pisa e Lucca si fermano a 20.000. I secoli
che vanno fino al XV, non a caso, sono quelli che ci
hanno lasciato il maggior numero di opere d'arte.
L'accentramento del potere pontificio, le lotte interne,
le epidemie ne hanno ridotto nei secoli successivi
l'estensione, con l'abbandono dei borghi, e affievolito
le risorse; situazione aggravata dal crollo del ponte
sul Tevere nel 1524 e dalla costruzione, alla fine del
‘500, di un nuovo ponte lungo la Via Flaminia (Ponte
Felice) che ha privilegiato quest'ultimo percorso. La
recessione economica tra i secoli XVI e XVIII ha portato
con sé l'aumento del latifondo e della pastorizia e
l'incremento dell'arte della lana, con l'ascesa sociale
di alcune famiglie, che hanno lasciato importanti
palazzi nel centro storico.

Ciò nonostante Orte è rimasta una delle
città principali del Patrimonio di San Pietro in
Tuscia, già nel ‘600 sede di Governatorato per un
territorio esteso quanto quello Diocesano. La
costruzione della ferrovia pontificia, nel 1864, ha
dato inizio alla ripresa, con quella funzione che
avevano svolto in precedenza il Tevere e la Via
Amerina. È sorta così una borgata intorno alla
stazione ferroviaria che ha svolto un ruolo sempre
crescente nel contesto territoriale, nonostante le
grandi distruzioni del 2° conflitto mondiale e lo
stesso capoluogo si è nuovamente esteso, quasi a
rioccupare gli spazi della massima espansione
medioevale. In tempi più recenti l'Autostrada del Sole
e la superstrada Civitavecchia-Orte-Cesena le hanno
restituito, accrescendolo, quel ruolo di crocevia
privilegiato che già un tempo si era così ben
identificato con la città.
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Steder at besøge i Orte |
Fontana Ipogea

Scavata in
epoca romana, è il terminale dell'antico
acquedotto, il condotto del quale si
potrebbe far risalire al periodo etrusco.
Per secoli unica fonte di
approvvigionamento e deposito idrico
pubblico della città. Da notare i segni
lasciati sulle pietre del vascone dalle
brocche delle donne che per secoli hanno
fatto la fila per attingere acqua.
Sanzioni severe erano previste per
chiunque l'avesse sporcata. Un custode,
incaricato dai Priori, era tenuto a
pulirla e tenere le chiavi della porta che
a nessuno era lecito aprire all'infuori di
lui.
L'antica
fontana è stata sistemata nelle forme attuali nel primo
seicento. |
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Acquedotto Rinascimentale

Faceva
affluire l'acqua delle sorgenti sulla
collina delle Grazie alla fontana
sotterranea della piazza.
Le forme attuali sono il frutto di lavori
di ristrutturazione del sec. XVI, che
colmano l'Arco di Porticata (passaggio
voltato dell' antica via Amerina)
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Piazza della Libertà (Centro storico)

Antica “Platea Sancte
Marie”, Piazza di Santa Maria, dopo l'unità d'Italia
divenne Piazza Vittorio Emanuele, da sempre cuore della
città. Luogo d'incontro tra la vita religiosa e quella
civile, simbolo della città che prospera solo nel duplice
impegno verso Dio e verso il Popolo. Resti archeologici
testimoniano la presenza del foro in epoca romana. Vi
sfociano le sette strade provenienti dalle sette contrade
cittadine; sul punto d'accesso le catene: al loro posto già
nel 1400 avevano funzione di carattere giuridico.
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Seripola Porto fluviale sul Tevere

Importanti testimonianze
archeologiche di un porto fluviale sul Tevere, l'antico
CASTELLUM AMERINUM vennero alla luce nel 1962 durante i
lavori di costruzione dell'Autostrada del Sole. La
frequentazione del luogo risale al periodo preistorico
mentre il porto visse ininterrottamente dal I sec. a.C. fino
al XII-XIII sec. d.C., divenendo dal 1000 dipendenza
farfense, sulla collina che domina il porto sono visibili i
resti delle torri del castello di Castiglioni.
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Terme di Orte

Il complesso termale, che
utilizza acque sulfuree naturali che sgorgano a 30°, è
aperto da maggio a settembre. Le due grandi piscine, l'ampio
parco attrezzato ricco di querce e conifere, fanno di questo
luogo un'oasi di relax e divertimenti.
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Museo
Diocesano e d'Arte Sacra (Ex Chiesa di San Silvestro)
L a
raccolta diocesana, anche se costituita da un nucleo non vasto,
presenta opere di notevole qualità ed interesse. Numerose le tavole
a fondo oro dei secoli XII - XVI di scuola altolaziale, umbra e
senese, tele, argenteria e paramen ti
sacri.
D'eccezionale importanza il prezioso frammento di mosaico della
“Madonna bizantina” (VIII sec.), proveniente dall'Oratorio di
Giovanni VII (705-707) nella Basilica di San Pietro in Vaticano.
Il museo ha sede presso la chiesa romanica di San Silvestro ubicata
in una piccola e caratteristica piazza nel centro dell'abitato. La
costruzione, a navata unica, risale alla metà del sec. XI. La torre
campanaria, del tipo romano-laziale, è databile alla metà del sec.
XII. La campana originaria è conservata all'interno del museo.
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Ortes museer |
Museo delle
Confraternite

Il Museo delle Confraternite Riunite di
Orte, realizzato all'interno della grande sacrestia della chiesa di
Santa Croce, originariamente ospedale, conserva la più bella
suppellettile delle Confraternite ortane. Gli oggetti devozionali
esposti sono utilizzati il Venerdì Santo per la “Processione del Cristo
Morto”. Tra tutte le opere spiccano la “bara” del 1626, il basamento
processionale dell'Addolorata, il crocione bianco alto e slanciato
appartenente alla
confraternita di Santa Croce, i due
lampioni settecenteschi della Confraternita della SS. Trinità e una
tavola cinquecentesca raffigurante Sant'Egidio Abate.
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Museo Civico
Comunale
Il
Museo Civico Archeologico, allestito nell'antica chiesa di Sant'Antonio,
custodisce ed espone reperti rinvenuti negli scavi eseguiti ad Orte e
nell'ambito del territorio comunale dalla Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell'Etruria Meridionale. E' articolato in tre sezioni:
Etrusca (dalla fine del VI agli inizi del III sec a.C.), Romana (dalla
media Repubblica al Tardo Impero) ed Alto Medioevo (dal VI all'XI secolo).
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Basilica di
Santa Maria Assunta

Grundlagt i det niende århundrede. Dens
lyse barok udseende i dag er frugten af den seneste renovering i 1721
tegnet af arkitekterne Castrachini og Bizzacchero. Arbejdet på facaden
begyndte i 1898 og sluttede i 1901. Andet arbejde havde forvandlet og
forstørret kirken i første halvdel af det fjortende århundrede og i
anden halvdel af det sekstende århundrede. Det fine attenhundredetals
orgel er bygget med dele fra et instrument fra et tidligere århundrede.
Folk i Orte fortæller, at musikere kommer langvejs fra for at spille på
orgelet, som skal være helt enestående. Bemærk i koret det
udskårne højalter fra det syttende århundrede (som huser relikvier af
den hellige Martyr Patrons), og altertavlen fra 1752 af Giuseppe Bottani,
som skildrer Madonna i herlighed med de otte martyrer.
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Chiesa di
Sant'Antonio in Orte Scalo

Padre Geremia come superiore del
Convento di San Bernardino, inizia l'apostolato presso la "borgata"
Orte Scalo e concepisce l'idea di costruire una Chiesa spaziosa e ben
presto il suo sogno prende corpo, aiutato dai parrocchiani di ogni
ceto e provenienza.
Dal 1931 al 1954 anno dell'ultimazione e
consacrazione della Chiesa concretizza la realizzazione di un Tempio
possente, in stile neogotico, ed ispira con il suo dinamismo e fede
incrollabile, la ricostruzione di Orte Scalo dopo la distruzione
materiale e morale delle guerra.
A completamento della Chiesa associa la costruzione della Casa
Parrocchiale.
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Ortes kirker |
Chiesa di San
Pietro

Quando la chiesa di San
Pietro alla Rocca fu demolita, si decise di
ricostruirla nel luogo dove si trova attualmente.
Questa risale alla prima metà del sec. XV ha subito
importanti ristrutturazioni nel 1731. Delle due lapidi
conservate in questa chiesa, una è la memoria del
vescovo Leone (VIII-IX sec.) e l'altra è la pietra
tombale della famiglia Leoncini. Al canonico Lando
Leoncini si deve, agli inizi del XVII secolo, la
stesura della storia di Orte (inedita).
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Chiesa di San
Biagio

D'origine romanica
(1253) ha subito profonde modifiche nel 1757. È
appartenuta all'Ospedale romano di Santo Spirito in
Saxia del quale si conserva il simbolo, la croce di
Lorena, sopra il portale d'ingresso. Fino al 1613
quest'ordine gestì una Precettoria situata nei locali
adiacenti.
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Chiesa ed ex
Convento di San Francesco
Anticamente la chiesa,
di stile romanico, era dedicata a Sant'Angelo.
L'edificio attuale costruito nel 1695, a navata unica,
presenta forme barocche evidenti nell'ampio sipario
che si apre sull'altare maggiore. Pregevoli le tele
conservate all'interno, notevole la pala d'altare
raffigurante la “Madonna della Misericordia”. Accanto
alla chiesa il convento nel quale i Francescani si
trasferirono nel 1259. Nell'elegante e ampio chiostro
è visibile il pozzo. |
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Chiesa ed Ex
convento di Sant'Agostino

Questa chiesa è il
risultato dell'accorpamento di tre edifici sacri sorti
in epoche differenti: la chiesa di Santa Croce,
l'oratorio di Sant'Egidio e la chiesa di Sant'Agostino.
La presenza dei frati agostiniani dentro la città è
documentata nel 1278. La chiesa che vediamo oggi era
già in funzione nel 1335, quella di Santa Croce è la
più antica del complesso, alla quale era annesso
l'Ospedale dei Convalescenti.
Il campanile era in
origine la torretta della porta d'ingresso della
residenza del comune (conserva lo stemma). Notevole è
il chiostro dell'ex-convento. All'interno della chiesa
si possono ammirare tracce d'affreschi rinascimentali,
un prezioso Crocefisso ligneo del XV sec. e la pala
d'altare della Madonna del Rosario opera del XVI sec.
del pittore Giorgio da Orte.
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Chiesa di
Santa Maria di Loreto

La chiesa e il
monastero, intitolati a Santa Maria di Loreto, furono
edificati nel 1641 sull'area dell'Ospedale dei
Raccomandati per volere delle sorelle Roberteschi,
ultime superstiti di quest'antica e gloriosa famiglia.
ll monastero rimase in vita 174 anni fino al tempo di
Napoleone. Oggi la chiesa ospita la statua della
Madonna di Pompei alla quale gli ortani guardano con
molta devozione.
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Santuario della
Santissima
Den
hellige Treenigheds helligdom hedder den lille hvide
kirke, som ligger på bjergsiden overfor byen. (Collis
Hortanus i 'XI århundrede og forladt byen i det XV.)
Dengang et Helligt sted for eremitter, besøgt af San
Bernardino, der boede i en af sine huler i 1426. Kirken
er udgravet i tuf, med bevarede kalkmalerier fra det
fjortende og femtende århundrede.
La piccola chiesina
bianca si trova di fronte alla città. La collina (il
Collis Hortanus nell' XI secolo e la Civita Deserta
nel XV) luogo santificato in passato dalla presenza
d'eremiti, ospitò San Bernardino che dimorò in una
delle sue grotte nel 1426. Scavata nel tufo conserva
all'interno affreschi del XIV e XV secolo. |
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Santuario e
Monastero di Santa Maria delle Grazie

Il Santuario che
vediamo oggi, databile al 1521, è sorto su una piccola
cappella già esistente nel 1159. Il monastero fu
edificato nel 1579 dai padri Gerolimini. Passò al
Seminario Ortano per poi essere affidato
definitivamente nel 1957 alle Monache Benedettine.
Rinomata la produzione, curata da questa Comunità, di
prodotti d'erboristeria.
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Chiesa di
Santa Maria di Loreto a Castel Bagnolo

Nella campagna di Orte (8 km),
posizionati su un altopiano, immersi in una zona faunistica e
archeologica, sono la chiesa ed il castello di Bagnolo. Fondato intorno
alla metà dell' XI sec., Viene ceduto nel 1081 al monastero romano di S.
Silvestro in Capite, che lo possiede sino al 1800. Tracce d'affreschi
del XVI sec. sono visibili all'interno della chiesa. Eretta a parrocchia
con il titolo che oggi mantiene nel 1688, la chiesa conserva una
bellissima statua in legno d'ulivo della Madonna di Loreto ivi collocata
in questo periodo.
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Historiske porte |
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Porta del
Vascellaro (Ex Chiesa di San Gregorio)

La porta prende il nome dal vicino
quartiere, che in età romana e medievale ospitava numerose botteghe di
vasai. In bella vista è uno stemma papale. Al suo fianco sorge la
piccola ex-chiesa di San Gregorio, che conserva all'interno affreschi
della seconda metà del sec. XV. Infissi sui muri della chiesa, e in
alcuni edifici limitrofi, si possono individuare frammenti di
decorazioni del periodo longobardo.
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Porta Franca

Una delle poche tracce
che rimangono oggi dell'antica rocca.
Sporgente sotto il muraglione di Palazzo Alberti era
in epoca medievale uno dei punti d'accesso alla città.
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Porta di San
Cesareo

È così chiamata perché sorta nei pressi
di una chiesa, dedicata a questo santo, esistente nel 1337 ma già
scomparsa alla fine del sec. XVI. La costruzione di questa porta iniziò
nel 1449, nel quadro delle opere di fortificazione della città dopo che
nel 1431, alla morte di Martino V, gli ortani distrussero la Rocca ormai
divenuta luogo di tirannia. Una prima porta, abbattuta appena dopo il
1870, era sormontata dagli stemmi d'Eugenio IV e di Niccolò V e
completava la struttura che oggi si vede. |
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Paladser i Orte |
Palazzo Nuzzi

Fatto costruire agli
inizi del '700 dal Cardinale ortano Ferdinando Nuzzi,
Prefetto dell'Annona e Vescovo di Orvieto, su progetto
dell'architetto Carlo Fontana. Dopo l'Unità d'Italia
divenne sede municipale e fu accorpato all'antica
residenza comunale. Nell'androne sono esposti reperti
marmorei classici e altomedievali di provenienza
locale. Al primo piano sono presenti alcune sale
affrescate. Tra queste di particolare interesse è
l'attuale Aula Consigliare.
In una sala adiacente si possono ammirare due
pregevoli tele del XVII secolo.
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Palazzo Comunale

Il palazzo che si
affaccia sulla piazza principale della città è
attestato già nel 1295. Pochi anni prima l’originaria
residenza del comune, in Piazza Sant’Agostino, lasciò
il posto all’abitazione dei frati agostiniani. Sulla
facciata sono posti tre stemmi: a destra quello di
Papa Clemente VII Medici (1528), a sinistra quello di
Paolo III Farnese (1535). Al centro, sul vecchio
portale ingresso, l’antico stemma della Città di Orte.
La scalinata, che consentiva l’ingresso da questo lato,
fu demolita nel 1846. |
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Palazzo
dell'Orologio

Sorto nei primi anni
del XVII secolo, accanto all' area occupata dalla
chiesa di San Giovanni in Fonte (antico battistero)
nasce come Palazzo del Podestà.
È in questo momento che la piazza inizia ad assumere
l'aspetto che presenta oggi.
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Palazzo
Roberteschi

Le attuali linee
rinascimentali sono frutto di un'importante
ristrutturazione eseguita a cavallo tra '400 e '500.
Il nucleo primitivo è costituito da una torre
originaria del XII secolo. È sede dell'Ente Ottava
Medievale, centro culturale e biblioteca specializzata.
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Palazzo Alberti
alla Rocca

Dalle linee severe ed
eleganti è stato costruito tra il 1598 ed il 1602 dal
ramo ortano degli Alberti.
Sorto sulle rovine della rocca è uno dei cinque
palazzi che lasciarono in Orte.
Al piano nobile un'elegante sala presenta cicli
d'affreschi del XVII - XVIII secolo.
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Palazzo Alberti
in Via Garibaldi

Dalle forme severe,
dietro l'imponente portale, sormontato da un grande
stemma della casata, cela un'elegante scala a
chiocciola attribuita al Vignola.
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Palazzo
Nerei-Roberti

A sinistra della piazza
cominciavano i portici popolati dalle botteghe
d'artigiani e notai, il “cuore” pulsante della vita
economica comunale. Sorretti da robuste colonne e
capitelli romanici si prolungavano su tutta l'attuale
Via Gramsci. Il palazzo, esistente già nel 1305, ha
conservato le eleganti linee architettoniche.
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Casa di
Giuda

Ristrutturato
radicalmente pochi anni or sono, ha conservato la
tipica architettura del suo portico medievale, che si
ritrova spesso in altri edifici del centro storico.
Nel medioevo apparteneva ad un traditore della
comunità, al quale vennero confiscati i beni. Di qui
il nome.
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